La lettera di una mamma e la scoperta di un apprendimento non sospeso

mamma e bimb

Ogni giorno, da quando abbiamo chiuso la scuola, riceviamo messaggi dai genitori dei nostri bambini. Messaggi di incoraggiamento, di vicinanza, di apprensione con i quali teniamo saldo il filo dei rapporti che da sempre coltiviamo con le mamme e i papà dell’Isola.

Tra i tanti messaggi ne abbiamo scelto uno, per noi particolarmente significativo, da condividere con voi. È la lettera scritta dalla mamma di Benedetta, una lettera che con dolcezza e sensibilità racconta il tempo sospeso di questi giorni, il cambiamento delle routine quotidiane, i giorni di lentezza condivisi da genitori e bambini. Buona lettura e grazie mamma di Benedetta, grazie da tutte noi!

“Dottoressa, io cerco di non pensare tanto alle occasioni di crescita che la mia bimba sta perdendo quanto, piuttosto, alle opportunità che ha adesso di sviluppare altre competenze, di vivere esperienze alternative e di coltivare qualità come la pazienza, l’attesa, il desiderio, il silenzio, l’osservazione, il ricordo, la fantasia, l’importanza delle regole, l’adattamento, la calma, e, perché no, anche la mancanza e la noia…che prima conosceva poco o affatto, per i ritmi serrati che noi genitori tenevamo e per le giornate convulse in cui tutte le nostre azioni si andavano ad incastrare, senza pause né spazi. Sensibilità difficilissime da sviluppare nella società in cui sta crescendo.

 L’apprendimento, dunque, non è sospeso, anzi, si concentra su aspetti più umani e naturali e per me è una vera benedizione!

 I giorni chiusi in casa aumentano e, nel frattempo, Benedetta vede crescere la piantina creata con le sue manine e se ne prende cura…mentre io osservo crescere lei; modella e colora la pasta di sale e, al contempo, si plasma e rivela mille sfumature inaspettate del suo carattere, adattandosi con naturalezza ad una situazione davvero dura per tutti; miscela gli ingredienti per preparare le zeppole e la crostata ed allo stesso modo impara a dosare il tempo rallentato ed a dilatare lo spazio limitato; lancia la palla dentro il secchio e si concentrata sull’obiettivo, esultando quando lo centra, come se fosse in uno stadio, circondata dal tifo entusiasta dei suoi compagni; ascolta le storie e le canzoncine ed alimenta il suo mondo fantastico e rassicurante, mischiando Italiano, inglese e ”bettese” in un meraviglia linguaggio universale…

 Il filo che mantenete con i nostri bimbi è resistente come l’acciaio e rappresenta un mezzo per far loro apprezzare che i legami non si spezzano per la distanza, ma si alimentano se stimolati con cura, attenzione e sensibilità. È importantissimo che la varietà di stimoli stuzzicanti che ci inviate non si interrompa e che continui ad essere condivisa con i compagni, per abbattere i muri delle nostre case e per farli incontrare ancora nella loro isola che non c’era”

Mamma di Benedetta


Mamme e papà hanno oggi modo di dedicare il loro tempo, di ritrovarsi bambini insieme ai loro bambini, di sperimentare insieme a loro l’attesa, la pazienza, l’osservazione.

In questo miscuglio di nuove e ritrovate sensazioni è incredibile il lavoro che educatrici e insegnanti stanno facendo per mantenere intatto quel filo che lega scuola e famiglia. Un’alleanza educativa che la sgarbatezza del virus non ha saputo interrompere. La tecnologia supporta la solidità di questo legame ma non è la stessa cosa fare scuola a distanza con bambini così piccoli. I nostri bambini coprono una fascia d’età che va da zero a sei anni. Non leggono e non scrivono. Si distraggono, hanno voglia di muoversi. Hanno bisogno costante di relazione. Fanno i capricci. A volte si rifiutano di parlare al telefono con i loro compagnetti, altre li cercano e cominciano a comporre i numeri sulla tastiera attendendo che arrivi una risposta.

Per mamme e papà non è sempre facile impegnarli durante tutto l’arco di una giornata. Il ma-come-fate-a- scuola arriva puntuale. È importante per i bambini sentire la voce della maestra. La maestra ancor più che il genitore a volte, rappresenta la regola, l’abitudine, il coinvolgimento nelle attività. Scuola e famiglia per i nostri bambini sono due case, due punti di riferimento cui rivolgersi quando si ha bisogno di rassicurazione, di coccole, di energia e stimolo.

Abbiamo imparato ad offrire il nostro supporto anche a distanza, e già… anche noi #distantimauniti. L’apprendimento ora vive di lentezza, di pace, di calma come ci racconta la mamma di Benedetta. Vive di concentrazione intorno a nuovi obiettivi, forse più simili a quelli dei bambini che ai nostri di adulti.

I genitori si stanno sentendo coinvolti nella scoperta del loro mondo. Grazie a questa possibilità di restare in contatto con le famiglie attraverso gruppi whatsapp, app dedicate, piattaforme di videoconferenza abbiamo scovato maestri e maestre meravigliosi. Mamme e papà che si impegnano per tornare a vedere il mondo con gli occhi dei bambini, che scoprono la magia dello stupore, che ritrovano energie nel gioco e nella fantasia. E attraverso gli occhi dei bambini ogni cosa diventa possibile, anche abbattere i muri delle case che ci tengono lontani. Perché l’amore e la passione sono più grandi di questo mostriciattolo che ha interrotto le nostre vite.

È nell’attesa che tutto questo finisca vorremo avere la serenità oggi per poter progettare il nostro domani. Vogliamo sin da ora poter pensare a come accoglierli quando rientreranno a scuola. È per questo che è importante prevedere una via preferenziale di aiuto per le strutture educative.

Nel “dopo” saremo il primo servizio di cui si avrà bisogno per ripartire e tornare al lavoro!

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